Progetti
Basilea Città
Un incontro informativo alla Kaserne, 2022
Artista:
Da scegliere
Committenti:
Alcuni utenti delle varie organizzazioni ospitate a "Kasernenareal" (Soraya B., Philipp C., Stefan D., Simon G., Rolf H., Elena K., Stefanie M., Susanne S., Lea Z.)
Mediatrice:
Yasmin Afschar
Nell'ambito della ristrutturazione dell'edificio principale di "Kasernenareal", un imponente complesso di edifici storici vicino al fiume Reno a Kleinbasel, il Cantone di Basilea Città si è rivolto a Nuovi Committenti per realizzare un'opera voluta dagli utenti del sito, al di fuori delle consuete modalità degli interventi artistici nell'architettura (Kunst am Bau). "Kasernenareal" è un punto di riferimento culturale a Kleinbasel che riunisce diverse realtà: un teatro, degli studi d'artista, una moschea, un club di pugilato, un doposcuola e un parco giochi. Il gruppo di committenti è composto da utenti di queste diverse strutture.
Gli edifici della "Kasernenareal" © Città di Basilea
In occasione dell'evento di lancio a marzo 2022, si sono tenuti dei workshop pubblici in cui i partecipanti hanno parlato dei bisogni del sito. Pianta del sito su cui un gruppo ha annotato quello che associano a "Kasernenareal" e al suo cortile interno
Data:
2022-...
Luogo:
Basilea
Partner principale:
Cantone di Basilea Città
Berne
Un monumento contemporaneo per Marthe Gosteli, sviluppato attraverso un processo partecipativo dai Nuovi committenti.
Marthe Gosteli © Gosteli-Archiv, Bern.
Artisti:
...
Committenti:
...
Mediatrice:
Yasmin Afschar
Marthe Gosteli (1917–2017) è stata una voce fondamentale quando in Svizzera fu (finalmente) introdotto il diritto di voto alle donne, nel 1971. Fin dagli anni ’40 si è battuta per i diritti delle donne e nel 1982 ha fondato un archivio che documenta i movimenti femminili in Svizzera.
Marthe Gosteli e, con lei, il movimento delle donne meritano senza dubbio un monumento! Un gesto ancora più rilevante oggi, considerando che la parità di genere resta un progetto incompiuto e che le voci femministe continuano a incontrare resistenze. Ma come potrebbe essere un monumento contemporaneo — uno che non solo onora una figura storica, ma che guardi anche al futuro? Dove dovrebbe essere collocato e che forma dovrebbe assumere?
Queste domande sono al centro della riflessione dei cittadini committenti a Berna. Sulla base delle loro idee, sarà incaricato un artista di realizzare un progetto artistico che risponda alle loro esigenze e visioni.
Foto © Gosteli-Archiv, Bern
Foto © Gosteli-Archiv, Bern
Titolo:
...
Data:
Da Agosto 2025
Luogo:
Bern
Partner:
Kommission für Kunst im öffentlichen Raum der Stadt Bern
Friburgo
Un progetto artistico per reinventare collettivamente la figura dell’anatra, simbolo identitario del Collège Sainte-Croix.
Artista:
Lili Reynaud Dewar (La Rochelle, 1975), vive e lavora tra Grenoble e Ginevra
Committenti:
Alcuni studenti e insegnanti della scuola e l'architetto incaricato della ristrutturazione dell'edificio (Gisela Bissig Fasel, Bertrand Deriaz, Cosima Ribeiro, Simone Hänggi, Daniel Jossen, Pascal Mayer, Céline Papaux, Camille Peiry, Luc Perritaz, Julie Riou, Iris Schafer, Urs Schneider, Mathieu Senn, Marc Zamparo)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
In origine, il "canard" era lo spazio recintato da tronchi all'esterno dove gli studenti si riunivano per le pause tra le lezioni. Si dice che avesse la forma di un'anatra se visto dai piani superiori. Nessuno ricorda come l'anatra sia diventata la mascotte del Collège Sainte-Croix. I "vecchi" dicono che è successo più di vent'anni fa. Ora è ovunque: ogni anno viene disegnata una maglietta con l'immagine della papera e le viene dedicato un filmato realizzato nel laboratorio video; gli studenti si vestono da papera in occasione di annunci importanti; la papera presiede il "Fun Day", la grande festa in maschera che precede gli esami di fine anno; vengono organizzate serate "papera by night" per raccogliere fondi per le gite o per contribuire al "fondo di sostegno della papera", che aiuta gli studenti in difficoltà economica. E si va "all'anatra" per incontrarsi all'aperto. Ma nella primavera del 2019 l'anatra ha dovuto essere demolito per far posto alla costruzione di una nuova ala dell'edificio. E tutti hanno provato un irrimediabile senso di perdita.
Approfittando di un budget destinato alla creazione di un'opera d'arte legata all'ampliamento dell'edificio, un gruppo di insegnanti e studenti del liceo ha deciso di cogliere l'occasione per riflettere insieme su ciò che l'anatra rappresentava per la loro comunità e su cosa sarebbe dovuta diventare. Innanzitutto, ovviamente, incarna l'identità giocosa e creativa che Sainte-Croix si è guadagnata nel tempo, in contrasto con il serio motto latino del liceo vicino più borghese. Ma soprattutto, la sua convocazione dà una forma rituale ad azioni spontanee, persino anarchiche, che altrimenti non sarebbero tollerate. È inoltre il giudice, il protettore, il garante di una coesione sociale che a volte è messa a prova dal bilinguismo praticato nella scuola.
Tutti concordano sul fatto che una scultura di un'anatra non metterebbe in evidenza la complessità delle questioni che simboleggia. I committenti volevano un progetto artistico che "accompagnasse la ritualizzazione delle azioni conviviali e festive" all'aperto e che potesse "dare origine a nuovi rituali e accogliere i progetti creativi delle generazioni future". Per rispondere a questa complessa richiesta, la mediatrice dei Nouveaux commanditaires / Nuovi committenti li ha invitati a lavorare con l'artista Lili Reynaud-Dewar.
L'artista si è proposta di rilevare il "couvert", una struttura patrimoniale con colonne di legno, situata dietro il collegio in uno stato di relativo abbandono. L'idea è semplice: aggiungere tende ornate e posare un pavimento di legno colorato per trasformare lo spazio in una sorta di palcoscenico per eventi. Potrebbe anche essere utilizzato come aula all'aperto o semplicemente come luogo per stare insieme e chiacchierare tra una lezione e l'altra. Le tende conferiscono allo spazio una dimensione pubblica e scenografica quando sono aperte, e una più privata e intima quando sono tirate. Sulle tende gialle e arancioni sono impressi testi di canzoni scritte dall'artista con i studenti in omaggio all'anatra e alla loro vita quotidiana a Sainte-Croix, e musicate dal compositore Nicolas Murer. Si è così aperta la possibilità di un nuovo folklore, di canzoni da eseguire o scrivere in omaggio all'amata anatra. In un ambiente che ha rivelato la sua straordinaria qualità acustica dopo l'intervento dell'artista.
Le canzoni sono libere da copyright e possono essere scaricate qui:
Titolo:
Le Canard de Fribourg
Data:
2019-...
Luogo:
Collège Sainte-Croix, Friburgo
Partner:
Loterie Romande, Dr. G & J Guggenheim Stiftung, Gubler-Hablützel Stiftung, Temperatio Stiftung, Fondation Coromandel, Famille Dr a Marca, farmacista, e i numerosi donatori che hanno contribuito al finanziamento tramite crowdfunding
Ginevra
Un progetto cinematografico che esplora la trasmissione dell’eredità culturale all’interno della comunità boliviana a Ginevra.
Riprese del film Pasanaku con partecipanti e artisti, 2024
Artisti:
Invernomuto (Simone Bertuzzi, Piacenza/1983 e Simone Trabucchi, Piacenza/1982, vivono e lavorano a Milano)
Committenti:
Alcuni membri dell'associazione Bolivia-9 e i loro figli ormai giovani adulti (Brayan M., Carla C.M., Claudia C., Consuelo M., Gonzalo A., Gladys D., Guillermo M., Lidia C., Marisol C., Silvia M., Sofia B., Zuleika R., Elvira J., Julia A., Kevin R.)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
Bolivia-9, un’associazione di bolivianǝ, si è rivolta alla Società Svizzera dei·delle Nuovǝ Committentǝ per dare forma alle riflessioni e agli interrogativi dei·delle suoi·e membriǝ sulla problematica della trasmissione tra le prime generazioni di bolivianǝ giuntǝ in Svizzera per diverse ragioni (esilio politico, esilio artistico, migrazione economica) e lǝ figliǝ cresciutǝ in Svizzera, lontanǝ dalla terra natale dei·delle loro genitori.
Il duo di artisti italiani Invernomuto (Simone Bertuzzi, *1983, Piacenza & Simone Trabucchi, *1983, Piacenza, vivono e lavorano a Milano) ha realizzato un film con la partecipazione dei·delle committentǝ. A metà strada tra finzione e documentario, il film riunisce testimonianze, danze e musiche tradizionali, nonché numerosi elementi del patrimonio culturale boliviano. Ripercorrendo i racconti e le storie collettive che plasmano la costruzione della comunità boliviana in Svizzera, l’opera apre un dialogo sulle sfide della trasmissione e sulla ricerca di appartenenza.
Alcuni dei committenti con gli artisti e la mediatrice, 2022
Una sessione di discussione con gli artisti durante le riprese presso la HEAD-Ginevra, 2024
Una committente gestisce uno stand di miniature alla "Feria de Alasitas", 2023
Invernomuto gira le prime immagini del film con due membri di Bolivia-9, 2023
Evénement avec les commanditaires et les participant-e-s au Musée d'art et d'histoire de Genève, 2025
Evénement avec les commanditaires et les participant-e-s au Musée d'art et d'histoire de Genève, 2025
Titolo:
Pasanaku
Data:
2018 – 2025
Luogo:
Ginevra
Link:
Partner:
Fondation de France, Fonds de soutien genevois de la Loterie Romande, FCAC (Fond cantonal pour l'art contemporain), République et canton de Genève, Fondation Leenaards, Musée d'art et d'histoire de Genève, HEAD-Genève, Bourse stagiaire Fonction : Cinéma -Canton et Ville de Genève
Come trasformare una barriera dissuasiva in un portale poetico e reinventare l’accesso ai Bains des Pâquis?
Schizzo dell'opera (computer generated image), 2020
Artista:
Gilles Furtwängler (Losanna, 1982), vive e lavora a Losanna
Committenti:
Membri delle diverse entità che compongono l'associazione degli "Usager-e-s des Bains des Pâquis": membri del comitato, assistenti bagnanti, responsabile del punto di ristoro, massaggiatori, insegnanti di Tai-chi (Nadine Albrecht, J. Brulhart, Philippe Constantin, Frédéric Favre, Patrick Gygi-Emery, Antoine Jaunin, Fausto Pluchinotta, Mireille Roy, Eric Vanoncini, Marianne Schweizer)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
La porta di Guantanamo... È così che alcuni membri dell’Associazione degli Utenti dei Bagni di Pâquis hanno preso l’abitudine di chiamare l’intreccio di grate che chiude la scalinata del ponte in direzione della riva. Una porta che non piace a nessuno, installata lì ormai da più di quindici anni per chiudere l’accesso durante la notte e scoraggiare le voglie di aperitivi selvaggi, con il loro carico di pezzi di vetro rotto sparsi sulla spiaggia e nell’acqua. Senza contare i rischi corsi da coloro che, in stato di ebbrezza avanzata, decidono di tuffarsi a capofitto nelle acque oscure senza prestare attenzione agli scogli o alle forti correnti. E tra mezzanotte e l’alba, nessuno è presente per soccorrerli. Di fronte all’accumulo di incidenti, le grate sono rimaste.
Alcuni utenti decidono che non ci si può rassegnare a una tale bruttura rattoppata, che stona con l’eleganza patrimoniale degli allestimenti balneari quasi centenari. Un gesto artistico potrebbe forse offrire una via d’uscita dignitosa? Il gruppo si rivolge allora all’associazione dei Nouveaux commanditaires, specializzata proprio nell’accompagnare cittadini e cittadine che vogliono cambiare una situazione o risolvere un problema commissionando un’opera a un artista. Le discussioni si fanno vivaci. L’equazione si chiarisce: come conciliare la necessità di chiusura con lo spirito di apertura e convivialità dei Bagni? E come fare in modo che un cancello, diventando un’opera d’arte, possa superare le strette maglie della Commissione per la protezione dei monumenti?
La spinosa questione è affidata all’artista losannese Gilles Furtwängler. È conosciuto soprattutto per le sue performance, i suoi dipinti e le sue grandi installazioni composte da parole nello spazio pubblico. Composizioni visive e testuali che mescolano il sublime e il triviale, la derisione e la tenerezza, e che non lasciano indifferenti. Nasce così «Bienvenue sanctuaire», una grande installazione a forma di piuma che emerge dall’acqua. Realizzata nello stesso metallo zincato delle ringhiere dei Bagni, i suoi montanti sono collegati da parole che li sostengono e che sembrano fluttuare sopra le cime delle montagne visibili all’orizzonte. Parole che si annunciano come promessa di un respiro, di un momento di rilassamento: «sfiora… respira… fluttua… piccoli brividi…». O che interrogano attraverso la loro forma di indirizzo: «toc toc… tesoro non dimenticare mai che sopra le nuvole splende il sole… rilassati… impasta… sgranocchia…». Un invito a un approccio poetico al mondo, perfettamente adatto ai Bagni, ne sono convinti i committenti. La proposta riesce a convincere le commissioni amministrative e patrimoniali e a trovare dei mecenati. Non resta che costruirla e installarla. Ciò avverrà quest’autunno.
Una sessione di discussione con l'artista, la mediatrice e alcuni committenti, 2022
I committenti ricevono il permesso di costruire, 2022
Titolo:
Bienvenue Sanctuaire
Data:
2019-...
Luogo:
Bains des Pâquis, Ginevra
Partners:
Fondation de France
FMAC (Fond Municipal d'Art Contemporain)
Canton de Vaud - Arts Visuels
AUBP / Buvette de l'AUBP
Association Mains des Bains
Una commissione per abitare un vuoto architettonico e ricreare una sensazione di casa.
Artista:
Emmanuelle Lainé (Parigi, 1973) vive e lavora tra Ginevra e Fozzano in Corsica
Committenti:
Residenti, membri del personale e del consiglio di amministrazione dell'Établissement Médico-Social Le Nouveau Prieuré (Martine Brügger, Diane Devaux, Léo Gaillard, André Nicolas, Paule Vibert)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
Da quando si sono trasferiti nel nuovo edificio, i residenti della RSA Le Nouveau Prieuré, anziani non autosufficienti, hanno notato un grande "pozzo di luce". Situato al centro della zona comune, il monumentale cavedio, delimitato da vetrate su tre lati e da una grande parete bianca alta 18 metri, assomiglia a un grande acquario verticale vuoto. Sebbene attraverso le grandi finestre si possa intravedere ciò che accade ai vicini degli altri piani, la sensazione di vuoto avvertita dai residenti e dai dipendenti della RSA li ha portati a voler "inabitare" questo spazio con un intervento artistico, in modo che "fosse più caloroso e li facesse sentire a casa".
La proposta dell'artista Emmanuelle Lainé consiste in grandi fotografie che sono state installate sulla parete cieca del cavedio e che hanno esattamente le stesse dimensioni delle vetrate. Queste fotografie creano un effetto illusionistico riproducendo fedelmente lo spazio abitativo della struttura con elementi di arredo dando l’impressione di ampliare l'architettura esistente. Guardando più da vicino, l'occhio è incuriosito da una serie di oggetti che "inabitano" questo spazio domestico in un modo insolito. Si comincia così a cercare dei dettagli sorprendenti. Nelle trame allungate del divano c'è un'anamorfosi che si può vedere solo se la si guarda dal piano dei vicini. La composizione domestica si trasforma in questo modo in una sorta di "natura morta" surreale e contemporanea che stimola la conversazione e invita a fantasticare.
La RSA Le Nouveau Prieuré a Chêne-Bougeries, 2021
Allestimento dell’opera nel lucernario alto 18 metri da parte di tecnici in sospensione con le funi, 2022
Montage de l'installation dans le puits de 18m de hauteur par des techniciens encordés, et vue sur les espaces en commun des résident·e·s, 2022.
Inaugurazione dell’opera, dicembre 2022
Vista sul cavedio il giorno dell’inaugurazione dell'opera, dicembre 2022
Titolo:
Philosophie de l'ameublement
Materiali:
15 stampe fotografiche montate su alluminio
Data:
2019-2022
Produzione:
Atelier Emmanuelle Lainé / Benjamin Valenza
Coordinamento:
Marie Gyger
Luogo:
EMS Le Nouveau Prieuré, Chêne-Bougeries
Partner principali:
EMS Le Nouveau Prieuré, Pro Helvetia
Come trasformare i Marbriers in un vero quartiere, un luogo in cui è piacevole incontrarsi, trascorrere del tempo insieme e creare comunità?
Des habitant-e-s du quartier des Marbriers lors de la restitution du concertation publique, 2024
Artiste:
pas encore choisi-e
Commanditaires:
Des habitantes du quartier: Malika Regamey, Catherine Demierre, Diana Stiles, Sylvie Guyot Mégard
Médiatrice:
Ysaline Rochat
Comment faire des Marbriers un véritable quartier, un endroit où l’on a plaisir à se rencontrer, à passer du temps ensemble et à faire communauté ? C’est la question que se pose des habitant-e-s qui vivent aux Marbriers, un quartier qui s’est développé rapidement ces dernières décennies. En attendant que la Ville de Lancy puisse modifier son Plan Local de Quartier (PLQ) suite à une étude urbaine participative menée en 2024 afin de pouvoir requalifier l’espace public et contribuer à augmenter l’attractivité du secteur – opération qui prendra une dizaine d’années avant d’être effective – des habitant-e-s ont décidé de passer d’ores et déjà à l’action.
Accompagné-e-s par l’association des Nouveaux commanditaires, iels ont décidé de réfléchir ensemble à un projet artistique aux abords de la route de St-George qui puisse initier des changements dans la perception et l’usage de l’espace public.
Date:
Dès 2025
Localité:
Quartier des Marbriers, Lancy
Partenaires:
Ville de Lancy
Avec le soutien de la République et le canton de Genève

Come possiamo parlare collettivamente di benessere e salute mentale nel mondo agricolo?
Image @MAPC, Genève
Artista:
Da scegliere
Committenti:
Membri del MAPC (Movimento per un’agricoltura contadina e cittadina) a Ginevra: Nicolas Bloch, Marie Brault, Lomé Mévaux, Sophie Hodel, Kim Salt, Grégoire Stöcki
Mediatrice:
Charlotte Laubard
Sovraccarico di lavoro, esaurimento, incidenti sul lavoro… tutte realtà spesso vissute nel silenzio. Di fronte a questa situazione, un gruppo di agricoltori e agricoltrici di Ginevra ha deciso di impegnarsi in una commissione artistica, con l’accompagnamento dei Nouveaux commanditaires.
Come dare forma a queste esperienze senza ridurle a cifre o testimonianze isolate? Come trasformare un argomento tabù in uno spazio di condivisione e di riconoscimento pubblico? E soprattutto, come creare un’opera che renda visibili le forze e le fragilità di una professione essenziale ma troppo spesso invisibile?
Questi interrogativi saranno al centro delle discussioni condotte dai committenti. Insieme esploreranno diverse direzioni, condivideranno le proprie esperienze e immagineranno forme possibili. Da questo lavoro collettivo nascerà la commissione affidata a un·a artista, incaricato·a di dare una risonanza sensibile e simbolica ai loro bisogni e alle loro idee.
Neuchâtel
How can we pay tribute to the moments of joy and pride that Le Locle shared around its ski jumping competitions?
Le tremplin de la Combe Girard au Locle, 2025
Artiste:
pas encore choisi·e
Commanditaires:
...
Médiatrice:
Charlotte Laubard
Tout a commencé par une simple publication sur les réseaux sociaux, postée par une habitante du Locle. Une photo du tremplin a suscité plus de 500 « j’aime » et a été partagée des dizaines de fois. Les commentaires ont afflué, ravivant les souvenirs des concours de saut à ski organisés à la Combe-Girard. Entre 1932 et 1987, cette impressionnante structure métallique, perchée au-dessus de la ville du Locle, était le joyau des compétitions nationales et internationales, attirant plus de 15 000 passionné·e·s de ce sport spectaculaire.
Face à l’émotion collective suscitée par cette publication, la directrice du Musée des beaux-arts du Locle (MBAL) a saisi l’opportunité. Consciente de la valeur mémorielle et patrimoniale du site, elle a proposé à des habitant-e-s de s’engager dans une commande artistique.
Comment rendre hommage aux moments de joie et de fierté que Le Locle a partagés autour de ses compétitions de saut ? Comment transmettre cette mémoire aux jeunes générations ? Et surtout, que faire du tremplin, désormais silencieux, alors que la neige ne reviendra plus ?
Titre:
...
Date:
...
Localité:
Tremplin de la Combe Girard, Le Locle
Partenaires:
Musée des Beaux Arts Le Locle (MBAL)
Vaud
Un’opera che interroga le rappresentazioni delle donne nello spazio pubblico e apre un nuovo immaginario di emancipazione.
Incontro tra il gruppo di committenti e l'artista Pauline Curnier Jardin, 2024 @nc-na
Artista:
Da scegliere
Committenti:
Alcune abitanti di Losanna (Adriana Bader, Charlotte Daouk, Jeanne Dubuis, Mathilde Imesch, Emanuelle Klaefiger, Charlotte Passera, Fanja Rabemanantsoa, Stella Rabemanantsoa, Pascale Roulet Mariani, Agata Zaza)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
Il Comune di Losanna ha stanziato dei fondi per la creazione di un'opera che affronti la questione della rappresentazione delle donne nello spazio pubblico. Un gruppo di abitanti di Losanna accompagnato dalla mediatrice Charlotte Laubard si è offerto volontario per assumere la responsabilità della commissione.
Il gruppo vuole commissionare all'artista Pauline Curnier Jardin un progetto che “rappresentasse un tema femminile, andando oltre i cliché sui concetti di femminilità e mascolinità; onorasse le aspirazioni delle donne ad affermarsi, a liberarsi dalla loro condizione; creasse una presenza forte per sfidare, incoraggiare gli scambi, esprimere e costruire un modo diverso di guardare le cose”.
Pauline Curnier Jardin e gli committenti di Losanna con la team che sta realizzando un documentario sulla loro commissione, aprile 2024 © nc-na
A Losanna, la stragrande maggioranza delle sculture rappresenta degli uomini. Le donne rappresentate nelle sculture sono per lo più svestite e incarnano allegorie piuttosto che persone reali © Comune di Losanna
Data:
2022-...
Luogo:
Losanna
Partner principale:
Ville de Lausanne; Fondation Leenaards Solidarités locales
Come vivere insieme in questo centro di Renens che ha conosciuto quasi 20 anni di intensi lavori?
Committenti di Renens, 2025
Artista :
Da scegliere
Committenti :
Abitanti di Renens: José Boix, Lionel Bourquin, Antonio Da Cunha, Philippe Dufloo, Irene Frei, Julien Pilet, Sandra Schweingruber, Gaëtan Wild
Mediatrice :
Charlotte Laubard
Cosa funziona, da quando la Piazza del Mercato e i suoi dintorni sono stati restituiti alle abitanti e agli abitanti di Renens? Siamo orgogliosi di vivere qui? Cosa mancherebbe perché lo fossimo davvero?
Un gruppo di abitanti, commercianti e membri della società civile ha deciso di affrontare queste domande con l’accompagnamento dei Nouveaux commanditaires e il sostegno della Città di Renens.
Committenti di Renens, 2025
Passeggiata archivistica a Renens, 2025
Data:
2024-...
Partner:
Ville de Renens, Fondation Leenaards Solidarités locales
Una commissione per creare uno spazio di convivialità intergenerazionale nel parco del Buis.
Artisti:
Les Frères Chapuisat (Grégory Chapuisat, New York/1972 e Cyril Chapuisat, Bienne/1976, vivono e lavorano tra la Svizzera e la Spagna)
Committenti:
Membri dell'Unité d'Accueil Pour Écoliers, genitori e vicini (Adriano Antonietti, Céline Christen, Alexandre Kaspar, Francine Messier, Jihan Newby, Corinne Pasquier, Damien Vandenbussche, Benjamin Zumstein)
Mediatrice:
Charlotte Laubard
Come sfruttare al meglio un bel parco appena sistemato dal Comune sotto il centro storico di Nyon? Come creare uno spazio per tutti quando si tratta del parco giochi dei 97 bambini dell'UAPE (Unité d'Accueil Pour Écoliers), un edificio storico situato nel centro del parco? Queste domande hanno stimolato l’immaginazione dei committenti, un gruppo di educatori dell'UAPE, genitori e vicini. La posta in gioco è alta dato che gli unici spazi pubblici nelle vicinanze sono dei parchi giochi per bambini e dei parcheggi. Durante le conversazioni con la mediatrice di Nuovi Committenti è sorta una domanda che potrebbe sembrare ovvia: perché non pensare ad uno spazio conviviale all'aperto che permetta a tutte le generazioni di trascorrervi del tempo? Qualcosa di "fuori dal comune", che non si tratti di mobili standard che si possono trovare facilmente in altre zone della città.
Committenti e partecipanti all'inaugurazione dell'opera, 2021 © nc-na
Simile a un labirinto fatto di grandi travi di quercia che si delinea nel paesaggio, la scultura monumentale proposta dai Frères Chapuisat ai committenti si presta a vari usi: ci si può sedere, incontrare con gli amici, mangiare o addirittura giocare a nascondino. Questa proposta ha conquistato i committenti e il Comune di Nyon. Perché il progetto fosse esemplare, era chiaro che il legno dovesse provenire da foreste locali gestite in maniera sostenibile. Di fronte ai notevoli costi aggiuntivi che questo avrebbe comportato, e al fine di completare il piano dei finanziamenti, i committenti hanno lanciato una campagna di crowdfunding che ha riscosso un notevole successo mediatico e ha permesso loro di realizzare il loro sogno. La commissione del Parc du Buis ha poi ricevuto il PREMIO VISARTE 2022 per progetti esemplari di arte nello spazio pubblico in Svizzera.
Grégory Chapuisat con i committenti mentre riflettono sul modello del progetto, 2020
Veduta aerea del parco con la Maison Gubler e la scultura monumentale dei Frères Chapuisat, 2021 © Michel Perret
Titolo:
Charpentification
Materiale:
80 travi di quercia
Data:
2015-2021
Produzione:
Samedi SNC/Corod Sarl
Partner principali:
Comune di Nyon, Fondation de France, Ernst Göhner Stiftung, Fondation Sandoz, Fondation Leenaards, Canton de Vaud, Région de Nyon, Arts Visuels Vaud, Dr. Georg und Josi Guggenheim Stiftung, les Verts de Nyon
Benefattori:
Galleria Laurence Bernard, Gilbert Bezençon, Lucie Bovay, Bao Khanh Tran, Marie e Nunzio Caliri, Nadia e Oriol Carità, Gilbert Cujean, Roxane Faraut, Oona Hegetschweiler, Jessica, Irène e Martin Kopf-Christen, Famiglia Lyons, Elisabeth Micheli, Daniel Naef, Famiglia Nelissen, Bryan Parker, Perrin Frères, Della Tamari, Aude Vermeil, Catherine Vermeil, Rémi Walbaum
Riconoscimento:
PREMIO VISARTE 2022 per progetti artistici esemplari nello spazio pubblico
Link:
Nyon Région Télévision, 19.01.2021
«Charpentification à la Maison Gubler»
Vedere la trasmissione ↗
24 heures, 21.12.2020
«Une sculpture monumentale et habitable pour Nyon»
Leggere l'articolo ↗